“Zeitenwende” il cambiamento epocale tedesco

“Zeitenwende” il cambiamento epocale tedesco

Giugno 9, 2025 0 Di Francesco Cappello

La Germania lancia sassi alla Russia nascondendosi dietro l’articolo 5 della NATO. Perché il “pacifista” Trump permette pericolosissimi dislocamenti di truppe tedesche in Lituania?

Per la prima volta dalla seconda guerra mondiale, la Germania manda truppe, in permanenza, nel territorio di un altro paese. L’ultima volta, come si ricorderà, fu nel caso della tentata invasione della Russia, la cosidetta operazione Barbarossa che costò da 26 a 27 milioni di vittime tra civili e militari all’URSS.
Si tratta di cinquemila uomini di una divisione pesante (vedi scheda).
Come è noto, da sempre la Nato è sotto comando statunitense. Se Trump fosse realmente interessato alla distensione con la Russia, oltre che a smantellare le armi nucleari USA sul territorio europeo, piuttosto che aggiungerne di nuove (si pensi alle nuove bombe nucleari B61 13), bisognerebbe che si opponesse alla pericolosa dislocazione di truppe tedesche in Lituania.

Immaginiamo uno scontro tra lituani e russi, al confine tra Lituania e Russia. La Lituania confina con Kaliningrade, l’exclave russa, a due passi dal territorio continentale russo. Nel caso di una risposta militare ad una qualsiasi provocazione che coinvolgesse truppe lituane/tedesche scatterebbe la possibilità di far ricorso all’articolo 5 [1] del trattato Nord Atlantico che comporterebbe l’attivazione di 31 paesi membri in soccorso della Lituania contro la Russia. Si ricordi che sin dall’inizio i russi hanno avvertito che il giorno in cui il conflitto dovesse malauguratamente uscire dal territorio ucraino, e la Federazione Russa si trovasse a dove far fronte a tutta la NATO, diventerebbe inevitabile per la sua difesa il ricorso all’enorme arsenale nucleare di cui dispone, quale extrema ratio per difendersi a fronte di una minaccia ormai esistenziale.

L’arrivo di truppe tedesche permanenti in Lituania sarebbe un atto di difesa preventiva: non più se serve interveniamo, ma siamo già qui, pronti a reagire subito

Parlano, infatti, di “rafforzamento” dell’articolo 5 con riferimento al posizionamento militare reale, non solo simbolico. La NATO ha sempre avuto piani per la difesa dell’Europa orientale, ora però sta pensando e realizzando basi permanenti. Viene così assecondata la richiesta dei Paesi baltici (Lituania, Lettonia, Estonia) di presidi reali: soldati, mezzi, basi, logistica per far fronte alla “minaccia” russa. In pratica è un “se tocchi Vilnius, rispondi anche a Berlino”.

Il Mare Baltico è diventato un “lago NATO”
Con Finlandia e Svezia nuovi membri del patto atlantico, il Mar Baltico è quasi completamente circondato da stati membri

Il Corridoio di Suwałki “il collo di bottiglia”. Un punto assai critico nei rapporti NATO-Russia. È importante ricordare che la Lituania confina a sud-ovest con Kaliningrad (exclave russa), a sud-est con la Bielorussia (alleata di Mosca) e che tra Polonia e Lituania c’è il corridoio di Suwałki – 65/100 km di terra che unisce Kaliningrad e Bielorussia, attraverso la Polonia orientale. Nei timori dei paesi baltici, in caso di guerra, questo corridoio potrebbe diventare un bersaglio russo per isolare i baltici. La brigata tedesca servirebbe anche a difendere fisicamente questo passaggio.

Nella mappa le posizioni NATO e russe nell’area baltica

SCHEDA
A seguire un quadro sulla presenza di truppe tedesche in Lituania: a seguito dell’invasione russa in Ucraina nel 2022, la NATO ha rafforzato la sua postura difensiva sui confini orientali. La Germania ha assunto un ruolo chiave, guidando un battlegroup multinazionale già dal 2017 con circa 1.000 soldati presenti a rotazione .
Nel giugno 2023, è stato annunciato l’intento di istituire una Brigata blindata permanente, con l’impegno di stanziarla stabilmente in Lituania.
Panzerbrigade 45 “Litauen”
Ufficialmente costituita il 1° aprile 2025, con la cerimonia di insediamento avvenuta a Vilnius il 22 maggio 2025.
La sua composizione iniziale di circa 400–500 soldati e civili finora dispiegati, con un quartier generale e personale di staff e supporto, raggiungerà 4.800 soldati + 200 civili entro il 2027, secondo una roadmap iniziata nel dicembre 2023.
Le principali basi operative sono quella di Rūdninkai, circa 30 km a sud di Vilnius — sede principale della brigata.
Rukla, nei pressi di Kaunas — già sede di alcune unità dell’EFP (Enhanced Forward Presence – un’iniziativa della NATO per rafforzare la difesa nei paesi dell’Europa orientale) e futura base estesa.
I quartieri per le famiglie, gli asili, le scuole e le infrastrutture civili sono in via di realizzazione.

Motivi ufficiali e scopi strategici
1. Deterrenza e difesa collettiva: rafforzamento dell’articolo 5 della NATO, per difendere ogni centimetro del territorio dell’alleanza .
2. Riflesso politico-militare: la Germania, dal dopoguerra refrattaria a missioni permanenti all’estero, segnala ora un cambio definitivo (la cosiddetta “Zeitenwende” ossia cambiamento epocale).
3. Risposta alla minaccia russa: proteggere il corridoio strategico di Suwałki e fronteggiare la vicinanza geografica di Kaliningrad e della Bielorussia.
L’accordo bilaterale è stato firmato il 18 dicembre 2023. I costi stimati ammontano a 25–30 milioni di euro al mese per mantenere la brigata, e investimenti di almeno 1,5–1,7 miliardi di euro previsti dal governo lituano.
Dal 2025 al 2027 si assisterà al progressivo rafforzamento fino a piena capacità operativa entro il 2027.

Truppe tedesche in Lituania e produzione congiunta di missili Taurus con Kiev

La proposta del Cancelliere Merz di una produzione congiunta di missili Taurus con Kiev è un ulteriore passo pericoloso nell’escalation della guerra per procura. Sembra che la Germania stia cercando un modo per provocare la Russia lanciando il sasso senza più nemmeno nascondere la mano. Merz è di sicuro un’amante del rischio. Egli confida sicuramente nell’applicazione dell’articolo 5 della NATO a difesa della Germania (che non possiede sue armi nucleari) in caso di ritorsione russa. Forse spera che un attacco russo serva ai suoi scopi di aumentare il bilancio militare tedesco. Tuttavia il testo del trattato non obbliga gli altri membri a intervenire militarmente in aiuto, ma piuttosto ad adottare le misure che ritengono opportune. L’idea che scateni automaticamente una risposta militare forzata congiunta di tutti i membri NATO non è necessariamente reale. L’ambiguo Donald Trump ha lasciato intendere che i paesi europei che proseguono la guerra per procura contro la Russia potrebbero ritrovarsi da soli. Gli Stati Uniti potrebbero pensarci più di una volta prima di onorare l’accordo inscritto nell’art. 5 se questo comportasse l’annientamento nucleare.
La Germania ha, come è noto, una storia assai particolare e differente da qualsiasi altro membro NATO in relazione alla Russia. Oggi la Germania (come l’Italia del resto) aiuta persino militarmente Israele mentre compie il genocidio del popolo palestinese malgrado le ordinanze del Tribunale Internazionale dell’ONU. In passto fu la Germania a scatenare morte e distruzione in Europa, soprattutto contro i russi. A differenza degli Stati Uniti, del Regno Unito e della Francia, che un tempo erano alleati, la Germania non lo era. Come già ricordato, fu la Germania a condurre l’operazione Barbarossa contro la Russia a partire dal 1941, causando la morte di milioni di cittadini sovietici. Per la Russia potrebbe diventare legittimo sentirsi liberi di intervenire nei confronti di una nazione guidata da neonazisti o che sta percorrendo la stessa strada del passato.
Merz ha recentemente utilizzato la precedente maggioranza per ottenere una modifica costituzionale per consentire un riarmo massiccio della Germania bypassando a pié pari la cultura politica tedesca postbellica, molto prudente sul riarmo così come abolendo quei limiti alla spesa a debito imposti dall’ideologia ordoliberista tedesca che ora nel caso della spesa militare vengono del tutto rimossi.

Una provocazione storica

Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha commentato, durante una conferenza a Mosca, l’annuncio di Friedrich Merz secondo cui la Germania tornerà ad avere “l’esercito convenzionale più grande d’Europa”:

Sentire dal leader tedesco attuale che la Germania riacquisterà la posizione di potenza militare dominante in Europa proprio dopo l’80° anniversario della sconfitta del nazismo è davvero significativo. La storia non insegna nulla a queste persone?

Ha sottolineato che la dichiarazione di Merz è «molto preoccupante, richiama alla mente periodi del secolo scorso quando la Germania divenne due volte la potenza militare dominante e utilizzando la sua supremazia militare, causò enormi disastri».

Recentemente, Merz ha dichiarato che la Germania consegnerà comunque i Taurus all’Ucraina nelle prossime settimane, lasciando intendere che la consegna potrebbe essere già avvenuta. Le azioni tedesche esasperano una situazione già enormente difficile. Dieci anni fa o più, l’Alternative für Deutschland (AFD) iniziò a promuovere slogan come “Americani a casa” e l’idea che la generazione tedesca attuale non porta colpe per i peccati dei nonni. Questo nuovo pensiero tedesco di essere senza colpe ha permesso ai politici tedeschi, in particolare ai Verdi, di fare la morale ai russi contribuendo a spingere la Germania molto oltre, adottando tendenze autenticamente revanchiste presenti al centro e al centro-sinistra, di cui Merz è l’esempio più eclatante.

Per la Russia diventa così inevitabile vedere una continuità storica tra gli elementi fascisti in Ucraina che collaborarono con i tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, il sostegno statunitense a tali elementi dopo la guerra per indebolire l’Unione Sovietica, e la situazione attuale in cui qualcosa di simile si ripete.
E allora diventa assai difficile immaginare che i russi possano non reagire a fronte di missili tedeschi che colpiscono città russe.
Avranno letto i tedeschi la nuova dottrina nucleare russa? È facile immaginare che Putin, dopo quel che è recentemente accaduto, sia sotto la pressione dei falchi russi (Shoigu, Karaganov, Medvedev ed altri) che premono perché si dia una risposta adeguata. La Russia, senza dubbio, in caso di bombardamento in profondità con missili Taurus, porterebbe il caso al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite prima di annunciare, apertamente al mondo, la distruzione di questo o quel sito in Germania.
Sapendo che i loro missili ipersonici sono inarrestabili, la distruzione annunciata avverrebbe davvero. I russi non intenderebbero annientare la nazione tedesca, ma distruggere le capacità militari che vengono utilizzate per attaccarli.
La Russia è oggi peraltro costretta a prepararsi ad una possibile guerra assai più ampia dell’attuale. Essa deve produrre una grande quantità di equipaggiamento militare pesante mettendo, molto sicuramente, in produzione di massa i loro missili Oreshnik, Iskander, Kinzhal, ecc. Putin, infatti, potrebbe non avere altra scelta che rispondere con grande forza a qualsiasi partecipazione tedesca in un attacco a lungo raggio contro la Russia. Attacchi in profondità, incursioni militari nel territorio russo come a Kursk, attacchi ai treni con passeggeri civili [2], attacchi ai bombardieri strategici, tutti compiuti grazie alla attiva collaborazione delle NATO e dei suoi uomini, faranno sì che l’Europa non potrà più essere uno spazio libero o immune dalle ritorsioni russe.
Il finto disimpegno dell’amministrazione Trump che, mentre chiede un aumento sino al 5% delle spese militari dei paesi membri della NATO, riduce l’attenzione degli Stati Uniti verso l’Europa e la NATO, ha lasciato campo libero all’Europa dei volenterosi, permettendo a forze marce o revanchiste di manifestarsi e cercare di prendere il controllo della politica militare europea. L’Europa è sempre più chiaramente un progetto di guerra invece che di pace.

La NATO ha chiuso da tempo la porta all’idea di un’architettura di sicurezza europea basata sulla sicurezza indivisibile, optando per la sua espansione illimitata verso EST. La posizione russa è tornare allo status quo pre-espansione NATO (1997-1999) e spingere la NATO fuori dall’Ucraina, anche se ciò dovesse significare marciare su Parigi, Berlino o Londra. Una situazione sempre più pericolosa per il futuro di tutti noi. Faremmo bene a prenderne coscienza prima possibile e trovare il modo di abbattere e sostituire qualsiasi quadro politico dirigente europeo promotore della guerra.

[1] L’articolo 5 del Trattato del Nord Atlantico (1949) stabilisce il principio della difesa collettiva: “Un attacco armato contro uno o più membri dell’Alleanza sarà considerato un attacco contro tutti.” Questo implica che se un paese membro (es. Lituania) venisse attaccato militarmente, tutti gli altri 31 membri (inclusi Germania, USA, Italia, ecc.) potrebbero intervenire per difenderlo — anche con forza armata. L’articolo 5 è stato invocato una sola volta nella storia: dopo l’attacco alle Torri Gemelle (11 settembre 2001), in favore degli USA.
[2] Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato che il presidente Putin ha definito il regime di Kiev un regime terroristico, accusandolo di aver ordinato l’esplosione di un treno passeggeri nel territorio russo. «Il presidente ha descritto il regime di Kiev proprio come un regime terroristico, perché è stato questo regime a dare l’ordine di far saltare un treno passeggeri».
La TASS ha riferito che i sabotaggi si sono verificati nelle regioni di Bryansk e Kursk, con esplosioni su passaggi a livello e cavalcavia ferroviari. Nel Bryansk, si è registrato il deragliamento di un treno passeggeri, con 7 morti e circa 120 feriti, mentre nella regione di Kursk il crollo di un ponte ha coinvolto un treno merci.

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