Convivenza virale

Convivenza virale

Novembre 11, 2020 0 Di Francesco Cappello

Ci si chiede
se piuttosto che la clausura coatta non sarebbe convenuto limitarsi a proteggere le categorie più a rischio ossia gli immunodepressi, le persone rese fragili da comorbilità varie, ecc., indipendentemente dall’età, lasciando che il virus diffondesse tra quella maggioranza della popolazione in grado di ospitarlo senza cattive conseguenze (1).

Conozca los billones de virus que constituyen su viroma

Nei successivi passaggi da un ospite all’altro, i virologi spiegano che esso muta; mutare è nella sua natura; lo fa adattandosi alla specie umana sino a “svanire” diventando parte del viroma umano. I virus, infatti, se vogliono sopravvivere “sanno”, in senso evolutivo, che devono mutare sino a ridurre a zero la propria letalità/mortalità. Sars e Mers sono scomparsi velocemente dalla scena perché il loro tasso di mortalità è stato anche superiore al 30%. Il covid ha fatto registrare una letalità media dello 0,4%.
Il viroma umano è una collezione di trilioni di virus con cui conviviamo. Essi albergano nel nostro apparato digerente, nei polmoni, nelle mucose, ecc..

L’infezione virale è piuttosto la norma per gli esseri umani. Siamo costantemente “affetti” da almeno una decina di infezioni virali asintomatiche.

La coevoluzione con i virus è un esempio di adattamento reciproco creativo. Le proteine evolvono per evitare che i virus possano agganciarsi alle cellule. Si tratta di un equilibrio difficile perché, se cambiare forma per sfuggire al virus può comportare una perdita della sua funzionalità, dall’altra alcune modifiche possono realizzarsi in direzioni inattese dotate di nuove e più potenti funzionalità:

Stimiamo prudentemente che i virus hanno determinato quasi il 30% di tutti i cambiamenti adattativi degli amminoacidi nella parte del proteoma umano conservato nei mammiferi. I nostri risultati suggeriscono che i virus sono uno dei driver più dominanti del cambiamento evolutivo nei proteomi umani e dei mammiferi.

Quello della coevoluzione umana con i microrganismi è un mondo affascinante. Metà del nostro codice genetico è letteralmente il risultato dell’incontro con altre creature. Si ipotizza che la rete di interruttori genetici che regola l’espressione genica la quale pilota lo sviluppo, dallo zigote all’adulto, sia intimamente legata ai retrovirus endogeni.
L’analisi della sequenza del DNA e la teoria filogenetica, ad esempio, suggeriscono che i il materiale genetico contenuto nei mitocondri (centrale energetica della cellula) sia contenuto nel nostro DNA. Tali geni originari sono gli alfa-probacteria poi divenuti mitocondri. Lo stesso nucleo delle cellule eucariote, secondo alcuni ricercatori, pare essere il risultato della colonizzazione permanente di un virus che si sia insediato in modo permanente all’interno dei procarioti (senza nucleo).

I grafici mettono a confronto le morti giornaliere in Italia con quelle che si sono registrate in Svezia dove non è stata imposta alcuna clausura coatta. Vedi anche: There Is No Evidence Lockdowns Saved Lives. It Is Indisputable They Caused Great Harm

Relativamente al confronto tra Svezia e Italia e paesi scandinavi in generale è bene notare che Norvegia e Finlandia non hanno città da un milione di abitanti come Stoccolma in Svezia dove si concentrano i morti e dove la densità della popolazione è 3 volte quella di Roma, con densità sopra i 500 abitanti per chilometro quadrato.
Nel confronto tra Italia e Svezia la Svezia più estesa dell’Italia ha una popolazione che è un sesto dell’italia. Il 75% degli svedesi, così come gli italiani, vivono però in centri urbani.
SVEZIA senza chiusure totali, decessi 6.100 con indice percentuale in rapporto alla popolazione 0,0596% – contagiati 168.000 indice 1,64%
ITALIA decessi 43.000 indice 0,0713%, più 19,605% rispetto alla Svezia. Contagiati 1.030.000, indice 1,71% più 4% rispetto alla Svezia.

Altri aspetti
La medicina territoriale nell’esperienza del dottor Luigi Cavanna


Prevenzione e cura con il dott. Stefano Manera

Il caos negli ospedali (e di chi sono le responsabilità). Parla Matteo Bassetti

integrazioni successive

dichiarazione del virologo Giorgo Palù


Il Covid è mutato, in Italia gira un ceppo simile a quello spagnolo, ma la mutazione della proteina “s” lo differenzia dal prototipo uscito da Wuhan. L’ha reso più contagioso ma non più virulento, sembra l’evoluzione di un virus destinato a permanere nella specie umana e che conviverà con l’ospite come successo per molti altri. L’orologio biologico del genoma dice che il Covid-19 gira da settembre. Si è adattato all’uomo. Questo virus non è Sars, non è Mers, non è vaiolo, che hanno avuto un tasso di mortalità superiore anche al 30%. Il Covid ha una letalità media dello 0,4%».

integrazione del 7 gennaio
un esempio di come funziona “l’informazione” che fa molte vittime. Ecco il titolo dell’Huffpost del 21 dic. 2020:
“Svezia e Giappone stanno pagando il prezzo delle loro scelte eccezionali contro il Covid”
Troverete tanti articoli come questo, poi andate a guardare i numeri del Giappone e trovate un totale di 3609 (in Italia 76877) decessi attribuiti al covid su una popolazione più che doppia rispetto all’Italia ossia 126 milioni e mezzo (Italia 60 mil).

Aggiornamento del 20 gennaio
Da Science: “Le caratteristiche immunologiche regolano la transizione di COVID-19 all’endemicità”  Il CoV-2 potrebbe essere destinato a diventare non più virulento di un comune raffreddore.

Aggiornamento del 17 febbraio
Lo studio -Valutazione degli effetti obbligatori della permanenza in casa e della chiusura dell’attività sulla diffusione del COVID ‐ 19
finanziato con il sostegno dello Stanford COVID ‐ 19 Seroprevalence Studies Fund, i lockdown servono a poco o nulla:
“non troviamo alcun effetto benefico chiaro e significativo degli mrNPI (Gli interventi non farmaceutici più restrittivi=lockdown) sulla crescita dei casi in nessun paese”

Addendum del 9 maggio 2021
“il nostro genoma è costituito da molti più geni di origine virale che di geni umani. I batteri con cui conviviamo sono molto più numerosi delle cellule umane che compongono il nostro organismo I virus sono fondamentali per la vita dei batteri La differenza tra il sé e il non sé non è così netta come si pensava fino a qualche tempo fa” L. Bolgan

(1) il sars cov-2, nell’80% dei casi, non dà sintomi; nel 15% dei casi dà sintomatologia influenzale senza complicanze; solo nel rimanente 5% dei casi è richiesto il ricovero ospedaliero. Quest’ultima percentuale è riducibile in proporzione all’entità e qualità dell’assistenza domiciliare (vedi intervista al dott. L. Cavanna)

pubblicato su
articolotre.info
scenarieconomici.it
attivismo.info