La supremazia quantistica minaccia la sicurezza delle reti finanziarie?

Ottobre 30, 2019 2 Di Francesco Cappello

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Il 24 ottobre scorso l’ansa ha riportato la notizia, presso il grande pubblico, di un esperimento coordinato da google in cui un computer quantistico (CQ) ha compiuto in pochi minuti una operazione che ai super computer tradizionali avrebbe richiesto diecimila anni.
È necessario cominciare a riflettere intorno alle molteplici, quanto enormi conseguenze, che potrà avere nel futuro prossimo la implementazione e la diffusione dei CQ e della cosiddetta supremazia quantistica in campo militare, come in generale nella modellazione di sistemi dinamici complessi o nel campo della intelligenza artificiale. Qui si vuole puntare l’attenzione sui sistemi di sicurezza delle reti finanziarie.


La supremazia quantistica e la vulnerabilità delle reti finanziarie tradizionali
La velocità dei computer quantistici li rende in grado di rompere la sicurezza finora garantita dai più diffusi algoritmi di criptazione come l’RSA; tali algoritmi asimmetrici sono resi, d’un colpo, vulnerabili dall’avvento dei computer quantistici. La gestione della moneta elettronica, le sue transazioni, risulteranno improvvisamente insicure in misura proporzionale allo sviluppo e alla diffusione dei CQ al di fuori dei laboratori in cui se ne sperimenta l’uso. Sinora non era stato possibile “rompere“ gli algoritmi di criptazione più diffusi semplicemente perché al di là della capacità computazionale del più rapido dei computer tradizionali. La velocità di elaborazione di algoritmi, pur complessi, grazie all’uso della sovrapposizione tra stati quantistici di cui si servono i CQ renderà, nel breve termine, la moneta elettronica insicura.

La via di uscita: moneta quantistica
Come è noto gli algoritmi di criptazione devono garantire, allo stesso tempo, che il medesimo valore veicolato in moneta digitale non possa essere copiato e raddoppiato da chi lo detiene per essere speso più volte, come è possibile fare con qualsiasi file digitale, né se ne deve poter aumentare il valore a piacimento.
Sarà necessario implementare l’uso di metodi crittografici (quantistici) in grado di garantire sicurezza a fronte della supremazia quantistica. In altre parole sarà necessario realizzare velocemente una moneta quantistica che risulti inattaccabile anche dai computer quantistici.

Il Web Transazionale dovrà conoscere una ulteriore evoluzione tale da garantire, a fronte di CQ dotati di enormi capacità e velocità di calcolo, e grazie a loro, la sicurezza nelle transazioni finanziarie. La fisica quantistica faciliterà l’avvento, con ottime probabilità e nel breve termine, di quantum bitcoin. I qubit non possono, infatti, essere copiati senza subire modifiche. Copiare qubit senza lasciare tracce sarà impossibile. Come affermano Bonatti, Strolin e Tagliacozzo

«La moneta quantistica non e’ duplicabile. Uno stato quantico custodito dal qubit non puo’ essere clonato» «Le monete quantistiche non sono duplicabili in assoluto per le leggi fisiche che governano la meccanica quantistica, mentre come abbiamo visto la contraffazione delle monete elettroniche è “solo” computazionalmente difficile (la probabilità di contraffare una moneta e potersene avvantaggiare è infinitesimale e maggiore di zero)»

L’avvento della supremazia quantistica supportata dal CQ rende però tale probabilità pericolosamente alta. Lo ha capito la Commissione Ue che punta sulle tecnologie quantistiche e la crittografia del futuro, stanziando in tale settore un miliardo di euro a partire dal 2018 nel tentativo di non farsi cogliere impreparati dagli sviluppi del settore.

P.S.
Chi, già oggi, riuscisse ad utilizzare i CQ per fare mining di oro digitale (bitcoin), prevarrebbe sui computer tradizionali, riuscendo a monopolizzare gran parte del signoraggio relativo alla emissione dei restanti nuovi bitcoin…