Sciami di droni assassini. Tra civile e militare

Sciami di droni assassini. Tra civile e militare

Aprile 1, 2024 0 Di Francesco Cappello

Osservando gli sciami di droni potrebbe venirvi in mente il fascino delle coreografie degli storni o gli sciami di insetti in volo. Ad essi si sono sicuramente ispirati i loro progettisti.

Oohh che belli! Come si vede i droni possono essere pilotati in modo tale che essi disegnino nel loro insieme configurazioni dinamiche a piacimento

Nell’industria dei media, dell’intrattenimento e della promozione pubblicitaria, i droni stanno rapidamente diventando uno strumento essenziale per ottenere riprese aeree spettacolari e coinvolgenti. Fotografi e videomaker li utilizzano per creare contenuti visivi originali e spettacolari, per riprese durante eventi sportivi e spettacoli; così nel campo della regia cinematografica essi rendono possibili registrazioni video sinora impensabili utilizzando le tecniche tradizionali.

Il mondo dei droni, o UAV (Unmanned Aerial Vehicles – Veicoli aerei senza pilota), è incredibilmente variegato. Le loro applicazioni spaziano attraverso una vasta gamma di settori e industrie.
In agricoltura, i droni stanno rivoluzionando il modo in cui i terreni vengono monitorati e gestiti. Possono sorvolare i campi per individuare problemi come malattie delle piante o infestazioni di parassiti, consentendo ai coltivatori di rispondere a tali sfide. Alcuni droni sono in grado di irrigare, spargere fertilizzanti o pesticidi in modo ottimizzato e mirato riducendo al minimo lo spreco di risorse e l’impatto ambientale.

Nel settore industriale e delle costruzioni, i droni sono utilizzati per ispezionare infrastrutture complesse come ponti ed edifici, individuando potenziali danni o difetti in modo rapido ed efficiente. Possono anche creare mappe dettagliate del terreno e modelli 3D per pianificare progetti di costruzione e monitorare il progresso dei lavori.

Ma le applicazioni dei droni non si limitano solo a settori specifici. Li troviamo anche nell’ambito dei trasporti e della logistica, dove vengono esplorate soluzioni per la consegna di pacchi e merci in zone remote o di difficile accesso.
Essi giocano un ruolo importante anche nell’ambiente e nella conservazione. Possono essere impiegati per monitorare e proteggere l’ambiente, dall’individuazione di deforestazioni all’identificazione di specie animali a rischio. Alcuni droni sono anche utilizzati per il ripristino ambientale, seminando semi di alberi o diffondendo sostanze specifiche per la rigenerazione di ecosistemi danneggiati o la diffusione di sostanze per il controllo dell’erosione del suolo. Sono impiegati con successo anche nel monitoraggio del traffico stradale e marittimo.
Nel settore della protezione civile hanno anche un ruolo importante nelle operazioni di ricerca e salvataggio, fornendo un occhio dall’alto in situazioni di emergenza. Sono largamente applicati per scopi prettamente didattici e di ricerca scientifica.

Quelli che precedono sono solo alcuni dei loro utilizzi peraltro in continua evoluzione nei campi più svariati.

La ricerca bellica ha immediatamente trasformato i droni in assassini (vedi il mio Droni assassini). Ecco i Killerbots. Droni di questo tipo sono stati impiegati in programmi di «uccisioni mirate» secondo logiche e strategie non dissimili da quelle di mafiosi e terroristi; un programma inscritto in una «kill list» già usata dalla trinità Casa Bianca, Pentagono e CIA che sfrutta la tecnologia di pattern recognition, una forma di intelligenza artificiale applicata al riconoscimento dei volti per uccidere in modo mirato.

Nel settore militare (1,2) e della sicurezza i droni sono sempre più spesso proposti e sperimentati quali strumenti fondamentali per la sorveglianza dei cittadini. Nell’ambito urbano vengono impiegati quali sistemi di monitoraggio delle città per la sicurezza pubblica e la ricognizione, fornendo informazioni cruciali alle forze di polizia.
Nel corso della guerra in Ucraina, dei Global Hawks (falco globale), operati dalla NATO e basati a Sigonella (Catania), sono impiegati correntemente nell’area del Mar Nero per assistere e dirigere attacchi con droni ucraini contro obiettivi russi a Sebastopoli in Crimea.
Nonostante l’Ucraina non faccia parte della NATO, l’Italia è così coinvolta nella guerra in corso. Se è vero che i Global Hawks operano nello spazio aereo neutrale essi hanno tuttavia la capacità di sorvegliare un’area di circa 100.000 chilometri quadrati, equivalente all’intera superficie dell’Islanda o della Corea del Sud (vedi il mio Giocano sull’orlo dell’abisso. Da Sigonella droni spia in area di guerra… Fuori l’Italia dalla guerra!).

Droni armati nella configurazione di sciami stanno trovando un larghissimo utilizzo per condurre attacchi precisi contro obiettivi umani in movimento

Avvertenza. Contiene immagini assai cruente. Questo documento video, prodotto dalle forze militari ucraine documenta l’utilizzo di sciami contro target umani (forze russe).
Sono facilmente immaginabili le conseguenze dell’eventuale utilizzo in ambiente urbano, contro i civili, di tali sistemi d’arma. Da qui la necessità di bandirle attraverso una moratoria permanente come già accaduto, seppure poco efficacemente, con le armi chimiche, biologiche e altre

2 aprile 2024. Attacco di droni a Elubaga in Tatarstan a circa 1500 km dal confine con l’Ucraina, diverse persone ferite. Le riprese dei testimoni oculari mostrano il momento immediato dell’esplosione. Il drone ha colpito locali residenziali sul territorio dell’impresa; la produzione non è stata influenzata. L’obiettivo dell’attacco erano le linee di produzione dei droni kamikaze Geran.

Nel video che segue un’esercitazione militare USA risalente a sette anni fa impiegante sciami di droni

Ovviamente maturano anche le tecnologie in grado di neutralizzare simultaneamente grandi sciami

Droni aventi quali bersaglio veicoli corazzati nonché navi rigassificatrici

Nella guerra in corso abbiamo visto droni militari in grado di perforare le corazze dei carri armati e distruggerli. Con poche migliaia di dollari si può dunque distruggere un carrarmato del valore di 6 milioni di dollari come già avvenuto nel caso degli Abrams USA in dotazione agli ucraini.
È allora possibile ipotizzare che le navi gasiere, piene zeppe di gas liquefatto (GNL), in transito nel mediterraneo o ancorate nei porti, diventino bersagli militari (vedi il mio Misure antiterrorismo nel porto di Piombino?). Ricordiamo che il contenuto energetico a pieno carico di queste navi va da 50 a 60 bombe atomiche di Hiroshima. Stesso discorso vale per i depositi costieri di GNL.
Nel frattempo il governo italiano si è stupidamente inimicato gli Houthi dello Yemen (gli Houthi stanno realizzando con mezzi militari (droni) la somministrazione di quelle sanzioni che il mondo occidentale non ha voluto applicare ad Israele) inviando le nostre navi nel Mar Rosso in missione “difensiva” (operazione Eunavfor Aspedis) affiancando la missione apertamente aggressiva USA (Prosperity guardian) che sta bombardando gli yemeniti direttamente sul loro territorio. A nessuno è venuto in mente che per fermare gli Houthi – che peraltro avevano preso di mira esclusivamente le navi israeliane o che fossero dirette o provenienti da porti israeliani – sarebbe stato sufficiente adoperarsi fattivamente per il cessate il fuoco in Palestina al fine di fermare il genocidio in corso. Per fermare gli Houthi sarebbe stato decisivo giungere ad un cessate il fuoco permanente a Gaza.
Il leader degli Houthi ha conseguentemente dichiarato: «Se l’Italia ci intralcia la attaccheremo». Si pensi ora che recentemente il gruppo yemenita sta pianificando di iniziare a produrre missili ipersonici di grande potenza che ha già testato, da utilizzare su obiettivi nel Mar Rosso, nel Mar Arabico e nel Golfo di Aden, nonché contro obiettivi in Israele e chissà dove nel Mediterraneo…

Laddove c’è pericolo cresce anche ciò che salva

Laddove c’è pericolo cresce anche ciò che salva diceva Holderlin.
Non c’è modo di perdonare quanto il mondo sta lasciando accadere a danno del popolo palestinese.
Non c’è modo di sanare il dolore incommensurabile della perdita di vite, passate e presenti.
Il minimo che l’umanità possa fare per salvare se stessa, è di fermare immediatamente il genocidio in corso e restituire la Terra che è stata sottratta negli ultimi tre quarti di secolo.
Ricostruire, con l’aiuto dei Paesi del mondo di buona volontà, tutto ciò che in Palestina è stato distrutto.
Giudicare i responsabili del genocidio. Imporre ad Israele il pagamento dei danni di guerra ed un disarmo, anche nucleare, sufficiente ad impedire che possano mai più compiere ulteriori crimini contro l’umanità.
È sempre più urgente mettere fine alla follia della ricerca bellica
Utilizzare la creatività e l’inventiva umana per alimentare la capacità distruttiva esaltando l’oscena volontà di dominio è la più grande delle sconfitte dell’Umanità. Bisogna smettere al più presto di impiegare risorse umane e naturali finalizzate alla distruzione della Vita in tutte le sue forme. Deve essere del tutto bandita, su scala planetaria, la licenza di ricercare, realizzare ed utilizzare qualsiasi sistema d’arma. Non possiamo più lasciarli fare. È necessario attivare al più presto un grande movimento internazionale contro la guerra che sappia costruire le condizioni per una Pace permanente. Dobbiamo fare tabù della guerra e dei suoi strumenti prima che sia troppo tardi, con l’aiuto di Tutti. Fare presto e bene perché si muore diceva Danilo Dolci.

addendum del 10 Aprile

“La tecnologia dei droni a prova di guerra elettronica svelata dagli inventori russi. Gli sviluppatori del Simbirsk Design Bureau hanno svelato una nuova tecnologia che renderebbe i droni FPV “Piranha” impermeabili agli strumenti di guerra elettronica attraverso la rapida commutazione della gamma di frequenza. Il nuovo sistema prevede la commutazione continua tra tre gamme di frequenza durante le missioni, garantendo che le operazioni non vengano influenzate dai tentativi del nemico di bloccare il drone”.

(1) La US Air Force mostra come sarà la guerra del futuro: tra sciami di droni e F-35
(2) Leonardo: Test sugli sciami di droni per Leonardo e la RAF

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