Recovery Fund – la “RIPRESA PER I F(U)NDELLI”

Aprile 24, 2020 2 Di Francesco Cappello

Recovery Fund ossia la “RIPRESA PER I F(U)NDELLI” un vero e proprio specchietto per allodole italiane


Si tratta di titoli di debito condivisi che dichiarano: saranno un “nuovo strumento che si aggiungerà a quelli già varati”. Mes e Sure veniamo così a sapere sono già stati varati!
La Commissione, su incarico dell’Unione, prenderà in prestito risorse finanziarie sui mercati finanziari per poi trasferire il ricavato agli Stati membri in parte in prestito e in parte in forma di sussidio. Quest’ultima quota (sussidio) nessuno sa in quale proporzione verrà elargita; è sicuro però che sarà finanziata da nuove tasse europee.
La garanzia sui finanziamenti, ottenuti tramite questi fondi, si farà quindi con il bilancio europeo (soldi nostri nel senso che ce li procuriamo a debito sui mercati finanziari: attualmente conferiamo 15 mld e ce ne tornano 10 ma si ipotizza un raddoppio del nostro contributo a fronte di criteri di ripartizione non ancora esplicitati) e NUOVE TASSE CHE CI IMPORRANNO (per poterle pagare ancora austerity e tagli in una situazione in cui l’economia sta morendo…) Effetto collaterale: la fine della sovranità fiscale, e, poiché dovremo soddisfare i criteri che decide la commissione per sperare di ottenere qualcosa, saremo costretti a mettere in pratica “politiche idonee” a ricevere i sussidi e quindi non potremo regolarci autonomamente, nell’utilizzazione di questi fondi ma, come al solito, le politiche nazionali verranno decise altrove, da un organo sovranazionale. Continueranno a dirci cosa svendere, dove tagliare “sprechi” (ad esempio i servizi pubblici) di quanto dovrà lievitare ulteriormente la già insostenibile pressione fiscale.
La BCE, quale BC della zona euro, avrebbe dovuto garantire lei questi titoli condivisi ma nessuno, nel governo, ha pensato di chiederle di svolgere quello che sarebbe il suo ruolo autentico di banca centrale. Essa si limita, anche in quest’occasione di crisi sistemica dalle proporzioni bibliche che si sta delineando, sempre più chiaramente, in tutta la sua tragicità, a sostenere solo il mondo della finanza speculativa con le sue facilitazioni monetarie quantitative (Qe), attraverso le quali emette trilioni di euro dimenticando di intervenire per finanziare gli Stati e le loro economie reali in estrema difficoltà.

ABBIAMO ENORMI RISORSE INTERNE CHE NON VOGLIONO VALORIZZARE! CHIEDIAMOCI PERCHÉ!

L’emergenza economica viene usata, amplificandola ad arte, per imporci la solita “strategia” criminale dell’uso di risorse finanziarie esterne,
da ricevere a debito malgrado la certezza che questa scelta possa degradare ulteriormente, sino ai minimi termini il nostro paese, mortificandone la civiltà, la cultura, l’arte, l’economia, la vitalità, la serenità.

Se si dovesse insistere in questa direzione a breve ci troveremmo a fare bilanci tra suicidi, morti e disperazione causati da disoccupazione
e fallimenti generalizzati in tutte le filiere produttive.
Al fallimento (default) farebbe seguito la messa in stato di liquidazione del nostro Paese.

Non preoccuparsi di capire, con l’aiuto di chi si vuole, ciascuno con i propri limiti, quello che stiamo rischiando di subire non è più giustificabile, è piuttosto farsene complici.