Cosa è accaduto nei giorni immediatamente precedenti il 24 febbraio 2022 in Ucraina?

Cosa è accaduto nei giorni immediatamente precedenti il 24 febbraio 2022 in Ucraina?

Marzo 2, 2023 0 Di Francesco Cappello

La guerra in Ucraina dura da nove anni. Essa non è iniziata improvvisamente il 24 febbraio come vorrebbe la propaganda che ha diffuso lo spettro dei russi aggressori dell’Ucraina, per invaderla e annetterla, quale primo passo di Mosca verso la ricostituzione dell’Unione Sovietica. L’OSCE documenta come l’aggressione dell’Ucraina di Zelensky a danno del Donbass abbia preceduto l’operazione militare speciale russa. Nel pomeriggio del 17 febbraio 2022 le truppe di Kiev hanno, infatti, attaccato la propria popolazione del Donbass.
150 mila soldati dell’Esercito e della Guardia Nazionale ucraina, con armamenti pesanti quali carrarmati e lancia razzi, furono schierati davanti a Donetsk e Lugansk, abitate da popolazioni russe. Il 24 febbraio Mosca è andata d’urgenza a soccorrerli.

Malgrado la propaganda, sappiamo come gli ucraini russi del Donbass, non avendo accettato l’esito del colpo di Stato neonazista del 2014 voluto dagli USA, siano stati vittime di una guerra ingiusta e disumana che ha causato la morte di migliaia di civili tra cui centinaia di bambini (vedi il film documentario Per i bambini del Donbass).
Se ci mettiamo nei panni degli abitanti delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk – che all’indomani del colpo di Stato neonazista del 2014 hanno preteso autonomia da Kiev e hanno, già quello stesso anno, subito bombardamenti da parte dell’aviazione di Kiev e attacchi continuati negli anni successivi, anche dopo il raggiungimento degli accordi di Minsk nel 2015 – capiamo quale desiderio possano avere oggi, gli abitanti delle Repubbliche Popolari, di sottostare all’Ucraina Occidentale, sotto il regime nazista di Kiev.

In prima linea contro i russi del Donbass era schierato anche il battaglione Azov, addestrato e armato da USA e NATO comandato dal suo fondatore Andrey Biletsky. L’esercito popolare delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk era formato da circa 35 mila resistenti.

Quali eventi hanno preceduto l’intervento russo?

Il conflitto non è stato aperto dalla Russia il 24 febbraio 2022 ma dall’Ucraina, una settimana prima. Lo testimonia l’OSCE (1). Il presidente Zelensky ha, infatti, il 17 febbraio 2022, ordinato alle truppe banderiste dell’esercito ucraino di attaccare nuovamente e massicciamente i cittadini del Donbass. Gli attacchi cominciano il 16 e sono documentati dall’OSCE sino al 22.

Nel pomeriggio del 17 febbraio le truppe di Kiev hanno attaccato la propria popolazione del Donbass. 150 mila soldati dell’Esercito e della Guardia Nazionale ucraina, con armamenti pesanti quali carrarmati e lancia razzi, furono schierati davanti a Donetsk e Lugansk, abitate da popolazioni russe. Il 24 febbraio Mosca è andata d’urgenza a soccorrerli.

Leggiamo a seguire i rapporti giornalieri dell’OSCE [Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa] a partire dal pomeriggio del 17 febbraio. Gli osservatori dell’Organizzazione indipendente hanno accertato una violenta intensificazione delle esplosioni giornaliere. Le province ribelli di Donetsk e Lugansk hanno dovuto trasferire centomila civili per proteggerli. La maggior parte di loro si è spostata nelle zone interne del Donbass, altri sono fuggiti in Russia.

Ecco i sommari dei rapporti OSCE che possono essere letti per esteso qui

OSCE Special Monitoring Mission to Ukraine (SMM) Daily Report 37/2022 issued on 17 February 2022

 Nella regione di Donetsk, l’SMM ha registrato 189 violazioni del cessate il fuoco, comprese 128 esplosioni. Nel precedente periodo di riferimento, ha registrato 24 violazioni del cessate il fuoco nella regione.
Nella regione di Luhansk, la Missione ha registrato 402 violazioni del cessate il fuoco, comprese 188 esplosioni. Nel precedente periodo di riferimento, ha registrato 129 violazioni del cessate il fuoco nella regione.
Un membro delle formazioni armate ha minacciato una pattuglia SMM in un’area di addestramento vicino a Shymshynivka, nella regione di Luhansk, non controllata dal governo.
L’SMM ha continuato a monitorare le aree di disimpegno vicino a Stanytsia Luhanska, Zolote e Petrivske. Ha registrato violazioni del cessate il fuoco all’interno delle aree vicino a Stanytsia Luhanska e Zolote.
La Missione ha monitorato il funzionamento di infrastrutture civili critiche.
L’SMM ha continuato a seguire la situazione dei civili, anche presso quattro punti di controllo di entrata-uscita e i corrispondenti punti di controllo delle formazioni armate nelle regioni di Donetsk e Luhansk.
La Missione ha visitato un valico di frontiera nella regione di Kharkiv, dove non ha riscontrato alcun cambiamento nella situazione della sicurezza.
L’SMM ha osservato i raduni a Kiev e Dnipro.
La libertà di movimento della Missione ha continuato a essere limitata, anche in un’area di detenzione di armi pesanti in un’area controllata dal governo della regione di Luhansk, in un sito di deposito permanente e in un’area di detenzione di armi pesanti in aree non controllate dal governo della regione di Donetsk, e in un’area di addestramento in un’area non controllata dal governo della regione di Luhansk. I suoi veicoli aerei senza equipaggio hanno nuovamente riscontrato casi di interferenza del segnale GPS, valutati come causati da probabili interferenze.*

OSCE Special Monitoring Mission to Ukraine (SMM) Daily Report 38/2022 issued on 18 February 2022

Nella regione di Donetsk, l’SMM ha registrato 222 violazioni del cessate il fuoco, comprese 135 esplosioni. Nel precedente periodo di riferimento, ha registrato 189 violazioni del cessate il fuoco nella regione.
Nella regione di Luhansk, la Missione ha registrato 648 violazioni del cessate il fuoco, comprese 519 esplosioni. Nel precedente periodo di riferimento, ha registrato 402 violazioni del cessate il fuoco nella regione.
L’SMM ha dato seguito alle segnalazioni di danni a un asilo nella Stanytsia Luhanska, regione di Luhansk controllata dal governo.
La Missione ha continuato a monitorare le aree di disimpegno nei pressi di Stanytsia Luhanska, Zolote e Petrivske. Ha registrato 212 violazioni del cessate il fuoco (comprese 177 esplosioni) vicino alle aree di disimpegno vicino a Stanytsia Luhanska e 32 esplosioni vicino all’area di disimpegno vicino a Zolote.
L’SMM ha monitorato il funzionamento delle infrastrutture civili critiche.
La Missione ha continuato a seguire la situazione dei civili, anche presso cinque punti di controllo di entrata-uscita e quattro corrispondenti punti di controllo delle formazioni armate nelle regioni di Donetsk e Luhansk.
L’SMM ha monitorato la situazione della sicurezza nella regione meridionale di Kherson.
La libertà di movimento della Missione ha continuato a essere limitata, anche presso due posti di blocco delle formazioni armate nelle aree non controllate dal governo della regione di Donetsk. *

OSCE Special Monitoring Mission to Ukraine (SMM) Daily Report 39/2022 issued on 19 February 2022

 Nella regione di Donetsk, l’SMM ha registrato 591 violazioni del cessate il fuoco, comprese 553 esplosioni. Nel precedente periodo di riferimento, ha registrato 222 violazioni del cessate il fuoco nella regione.
Nella regione di Luhansk, la Missione ha registrato 975 violazioni del cessate il fuoco, comprese 860 esplosioni. Nel precedente periodo di riferimento, ha registrato 648 violazioni del cessate il fuoco nella regione.
L’SMM ha corroborato le notizie di una vittima civile a Marinka, nella regione di Donetsk, controllata dal governo.
La Missione ha dato seguito a segnalazioni di danni a una scuola a Vrubivka, controllata dal governo, nella regione di Luhansk.
L’SMM ha continuato a monitorare le aree di disimpegno vicino a Stanytsia Luhanska, Zolote e Petrivske. Ha registrato violazioni del cessate il fuoco (comprese esplosioni) vicino alle aree di disimpegno vicino a Stanytsia Luhanska e Zolote.
La Missione ha monitorato il funzionamento di infrastrutture civili critiche.
L’SMM ha continuato a seguire la situazione dei civili, anche presso quattro punti di controllo di entrata-uscita e tre punti di controllo corrispondenti delle formazioni armate nelle regioni di Donetsk e Luhansk.
La Missione ha monitorato un raduno a Kiev.
La libertà di movimento dell’SMM ha continuato a essere limitata, anche in due posti di blocco delle formazioni armate nella regione di Donetsk.*

OSCE Special Monitoring Mission to Ukraine (SMM) Daily Report 40/2022 issued on 21 February 2022

 Nella regione di Donetsk, tra le sere del 18 e del 20 febbraio, l’SMM ha registrato 2.158 violazioni del cessate il fuoco, comprese 1.100 esplosioni. Nel precedente periodo di riferimento, ha registrato 591 violazioni del cessate il fuoco nella regione.
Nella regione di Luhansk, tra le sere del 18 e del 20 febbraio, la Missione ha registrato 1.073 violazioni del cessate il fuoco, comprese 926 esplosioni. Nel precedente periodo di riferimento, ha registrato 975 violazioni del cessate il fuoco nella regione.
La Missione ha dato seguito a segnalazioni di danni a una proprietà civile ea un edificio industriale a Mykolaivka, nella regione di Luhansk, non controllata dal governo.
Il fuoco di armi leggere è stato valutato come diretto contro un miniveicolo aereo senza pilota (UAV) SMM a Staromykhailivka, nella regione di Donetsk e la Missione ha sentito esplosioni vicino alla sua posizione a Mykolaivka e Horlivka, nella regione di Donetsk*.
La Missione ha continuato a monitorare le aree di disimpegno nei pressi di Stanytsia Luhanska, Zolote e Petrivske. Ha registrato violazioni del cessate il fuoco (comprese esplosioni) all’interno dell’area di disimpegno vicino a Zolote e vicino alle aree di disimpegno vicino a Stanytsia Luhanska e Petrivske.
L’SMM ha osservato nuovi crateri a Zolote, nella regione di Luhansk controllata dal governo.
La Missione ha monitorato il funzionamento di infrastrutture civili critiche.
L’SMM ha continuato a seguire la situazione dei civili, anche presso quattro punti di controllo di entrata-uscita e tre punti di controllo corrispondenti delle formazioni armate nelle regioni di Donetsk e Luhansk.
La Missione ha monitorato un valico al confine con la Polonia.
L’SMM ha monitorato la situazione della sicurezza nella regione orientale e sudorientale di Kherson.

OSCE Special Monitoring Mission to Ukraine (SMM) Daily Report 41/2022 issued on 22 February 2022

 Nella regione di Donetsk, l’SMM ha registrato 703 violazioni del cessate il fuoco, comprese 332 esplosioni. Nelle 24 ore precedenti, ha registrato 579 violazioni del cessate il fuoco nella regione.
Nella regione di Luhansk, la Missione ha registrato 1.224 violazioni del cessate il fuoco, comprese 1.149 esplosioni. Nelle 24 ore precedenti, ha registrato 333 violazioni del cessate il fuoco nella regione.
L’SMM ha dato seguito alle segnalazioni di danni a quattro proprietà abitate nella Novohnativka controllata dal governo e a un centro per bambini nella Marinka controllata dal governo, nella regione di Donetsk.
La Missione ha continuato a monitorare le aree di disimpegno nei pressi di Stanytsia Luhanska, Zolote e Petrivske. Ha registrato violazioni del cessate il fuoco (comprese esplosioni) vicino alle aree di disimpegno vicino a Stanytsia Luhanska e Zolote, e all’interno delle aree di disimpegno vicino a Stanytsia Luhanska e Petrivske, nonché l’osservazione di crateri valutati come recenti.
L’SMM ha monitorato il funzionamento delle infrastrutture civili critiche.
La Missione ha continuato a seguire la situazione dei civili, anche presso quattro posti di controllo di entrata-uscita e tre posti di controllo corrispondenti delle formazioni armate nelle regioni di Donetsk e Luhansk.
L’SMM ha monitorato un valico al confine con la Federazione Russa nella regione di Kharkiv.
La Missione ha osservato raduni a Ivano-Frankivsk e Odessa.
La libertà di movimento della SMM ha continuato a essere limitata, anche ai posti di blocco delle formazioni armate a Donetsk e nelle regioni di Luhansk. I veicoli aerei senza equipaggio della Missione hanno nuovamente riscontrato casi di interferenza del segnale GPS, valutati come causati da probabili interferenze.*

La Russia ha argomentato che la propria azione si fonda sull’art. 51 (2) della Carta delle Nazioni Unite, che ribadisce il «diritto naturale» alla legittima difesa individuale o collettiva, nel caso in cui si verifichi un attacco armato contro un membro delle Nazioni Unite, fintantoché il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non abbia preso le misure necessarie per mantenere la pace e la sicurezza e autorizza quindi la difesa armata come legittima difesa .

Servizio su reportage OSCE a partire dal min. 7,50

Zelensky ha violato gli accordi di Minsky(3) dichiarando peraltro pubblicamente di non voler risolvere il conflitto del Donbass con l’applicazione di quegli Accordi, mentre vietava agli ucraini di parlare russo nelle scuole e nelle amministrazioni pubbliche e dichiarava fuorilegge i partiti politici giudicati troppo filorussi; ha inoltre messo sotto controllo l’informazione e compilato una vera e propria lista di proscrizione di giornalisti non omologabili alle desiderata governative, perseguitato la chiesa ortodossa russa, ecc.. Gli accordi riguardavano il riconoscimento, da parte di Kiev, di Donetsk e Luhansk quali regioni autonome.
Il presidente Putin non ha mai affermato che la Russia avrebbe conquistato Kiev, rovesciato Zelensky e occupato il Paese. Ha sempre detto che gli obiettivi di guerra erano la denazificazione dell’Ucraina e l’eliminazione dei depositi di armi straniere (della Nato).

Speciale Notiziario e Rassegna stampa internazionale di Pangea del 15/02/2022. Fra Russia ed Ucraina sarà presto guerra? Manlio Dinucci intervista, in esclusiva per Byoblu, Vladimir Kozin, uno dei maggiori esperti russi di questioni politico-militari. Per l’informazione mainstream la Russia si sta preparando ad invadere l’Ucraina. Ma è proprio così? Cosa sta accadendo davvero e quali sono i possibili sviluppi di una crisi nel cuore dell’Europa che sta tenendo tutto il mondo con il fiato sospeso? Kozin riconosce che la situazione è molto delicata ma sgombera subito il campo da ogni equivoco: “La Russia non ha nessuna intenzione di invadere né di attaccare l’Ucraina”. Ma Kozin denuncia anche come, ai confini del Donbass, siano stati schierati 150 mila militari ucraini e artiglieria pesante e si stia preparando un’aggressione al Donbass dove si trovano 100 mila cittadini russi. L’esperto russo non ha dubbi: “Questa guerra può iniziare in qualsiasi momento. Le forze militari ucraine sono pronte all’aggressione. Kiev vorrebbe iniziare un’aggressione su vasta scala e tantissime persone potrebbero morire in questo conflitto”.

Il presidente Zelensky ha deliberatamente messo in estremo pericolo il proprio popolo. Egli si comporta da marionetta manovrata dal burattinaio anglo statunitense. Il presidente ucraino porta in larghissima misura la responsabilità delle sofferenze che il popolo ucraino tutto sta subendo e della distruzione del suo Paese.

(1) https://www.osce.org/files/2022-02-22%20Daily%20Report_ENG.pdf?itok=63057
https://www.osce.org/files/2022-02-20-21%20Daily%20Report_ENG.pdf?itok=82567
https://www.osce.org/files/2022-02-22%20Daily%20Report_ENG.pdf?itok=63057
https://www.osce.org/ukraine-smm/reports/?filters=+ds_date:([2022-02-14T00:00:00Z%20TO%202022-02-23T00:00:00Z])&solrsort=score%20desc&rows=10

(2) “Nessuna disposizione del presente Statuto pregiudica il diritto naturale di autotutela individuale o collettiva, nel caso che abbia luogo un attacco armato contro un membro delle Nazioni Unite, fintantochè il Consiglio di Sicurezza non abbia preso le misure necessarie per mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Le misure prese da Membri nell’esercizio di questo diritto di autotutela sono immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza e non pregiudicano in alcun modo il potere ed il compito spettanti, secondo il presente Statuto, al Consiglio di Sicurezza, di intraprendere in qualsiasi momento quella azione che esso ritenga necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale”

(3) Il processo di applicazione di Minsk II è monitorato, oltre che dall’OSCE, anche dal ‘’Quartetto di Normandia’’. L’accordo di Minsk si articola in 13 punti e prevede le seguenti misure:

  1. immediato e completo cessate-il-fuoco a partire dalla mezzanotte del 15 febbraio 2015;
  2. Ritiro dal fronte di tutte le armi pesanti da ambo le parti entro 14 giorni e creazione di una “zona di sicurezza”;
  3. Monitoraggio del cessate-il-fuoco e del ritiro delle armi pesanti da parte dei rappresentanti dell’OSCE;
  4. Una volta avvenuto il ritiro delle armi pesanti, avvio di un dialogo sulle modalità da seguire per lo svolgimento di elezioni locali nel Donbass, in accordo con la legislazione ucraina;
  5. Concessione della grazia e dell’amnistia per gli individui coinvolti nel conflitto;
  6. Rilascio di tutti gli ostaggi e di tutte le persone detenute illegalmente;
  7. Garanzia di accesso sicuro alle zone di combattimento per la consegna e la fornitura di aiuto umanitario sulla base di un meccanismo internazionale;
  8. Ripristino di tutti i servizi economici e sociali nelle zone coinvolte nel conflitto, inclusi trasferimenti sociali (es. il pagamento delle pensioni, ripristino del settore bancario);
  9. Ripristino del completo controllo del confine da parte dell’Ucraina in tutta la zona di conflitto, a partire dal giorno successivo alle elezioni nelle regioni di Donetsk e Lugansk;
  10. Ritiro di tutti i gruppi armati, equipaggiamento militare e dei mercenari dal territorio ucraino sotto monitoraggio dell’OSCE;
  11. Riforma costituzionale in Ucraina basata sul principio di decentralizzazione entro la fine del 2015, con un riferimento specifico alle regioni di Donetsk e Lugansk e adozione di una legislazione permanente sullo “statuto speciale” delle suddette regioni;
  12. Elezioni locali nelle regioni di Donetsk e Lugansk in rispetto degli standard OSCE. Le modalità di svolgimento delle elezioni devono essere discusse e concordate con i rappresentanti delle

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