L’esercito predilige aree naturalistiche da violentare liberamente

L’esercito predilige aree naturalistiche da violentare liberamente

Maggio 20, 2023 2 Di Francesco Cappello

Appello ai siciliani che amano la loro terra

Quarant’anni fa avevano provato a piazzare un poligono di tiro di 13.000 ettari nel territorio tra Messina, Enna e Palermo. Al tempo i siciliani erano riusciti a evitare che quella violenta occupazione andasse in porto: «A Castel di Lucio, la gente ha mandato via dal paese i militari venuti per un sopralluogo. La chiesa ha dato il suo appoggio alle proteste. Contadini e allevatori hanno marciato su Palermo il 18 luglio per ottenere l’ appoggio della Regione. E l’ associazione “Difesa uomo-natura” annuncia ricorsi al Tar e alla Corte dei Conti, manifestazioni, appelli al presidente Pertini e “ogni altra azione, anche al limite del codice penale».
Oggi, seppure il progetto abbia, almeno nelle sue dimensioni iniziali, minore estensione, è un po’ come se il rostro di quella grande zecca bubbonica, che si voleva conficcare nella carne viva dell’isola, fosse stato estratto male, così che esso pare tornato a dare i suoi malefici frutti.

 © ANSA

Lo scorso 8 maggio, i tre sindaci e i generali Maurizio Angelo Scardino in qualità di comandante dell’Esercito in Sicilia e Giuseppe Taffuri, comandante della Brigata Meccanizzata “Aosta” per conto dello Stato maggiore della Difesa, stringono un accordo di trenta anni, alle spalle dei cittadini (rinnovabili per altri trenta?). Si tratta di una vera e propria espropriazione di territorio che sarà del tutto interdetto ai normali usi civili a cui locali e turisti erano abituati.

Eccoli, i tre sindaci di Gangi, Sperlinga e Nicosia, nell’ordine Giuseppe Ferrarello, Giuseppe Cuccì e Luigi Bonelli a bearsi di aver svenduto, per due lenticchie, il territorio che “amministrano”, relegato a servitù militare, destinato a fare esercitare i soldati alla guerra e a sito di prova di armi ed esplosivi di tutte le fatte, in quest’area bellissima tra Madonie e Nebrodi, nella nostra Sicilia. A quel che è dato sapere si tratta di un’area di trenta chilometri quadrati, tra Sperlinga e Gangi, che sarà adibita a poligono di tiro e ad area di addestramento militare della Brigata Aosta a cui si aggiungerà la costruzione di una caserma militare.
I militari, dopo cinque anni di proteste da parte della popolazione intorno alla base addestrativa nella spiaggia di Punta Bianca, nei pressi di Agrigento, hanno avuto gioco facile con i tre spensierati sindaci [1].

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Ci si chiede se abbiano minimamente idea, gli amministratori e i cittadini, di cosa comporti per il territorio coinvolto e per i suoi abitanti un simile progetto? Quali possano essere le conseguenze nel breve, medio e lungo termine?
Ci chiediamo se i cittadini siano stati adeguatamente coinvolti nel processo decisionale che li espropria di un’area che, se inizialmente si dice di 30 chilometri quadrati potrebbe ulteriormente estendersi per venire incontro a rinnovate richieste da parte dei militari o di chi per loro. Come è possibile che tre sindaci agiscano come fosse cosa loro…? Hanno chiesto ai cittadini se fossero d’accordo? Li hanno adeguatamente e preliminarmente informati dell’entità spaziotemporale della gentile concessione, delle possibili conseguenze su salute, economia ed ambiente? Come mai non è stata prodotta una valutazione di impatto ambientale (VIA), una valutazione ambientale strategica (VAS) e una valutazione di impatto sanitaria (VIS)? E come mai non pare esserci traccia del Comitato misto paritetico con rappresentanti del Ministero della difesa, del Ministero dell’economia e della Regione? Esso è previsto dal Codice dell’ordinamento militare – il decreto legislativo n. 66 del 15 marzo 2010 all’art. 322. Il Comitato finalizzato “all’armonizzazione tra i piani di assetto territoriale e di sviluppo economico e sociale della regione e delle aree sub regionali e i programmi delle installazioni militari e delle conseguenti limitazioni” ha funzioni di regolamentazione e controllo delle attività militari. L’accordo tra amministratori ed esercito da solo non può garantire l’applicazione di quanto previsto dalla legge.

Una passeggiata a Gangi, gioiello delle Madonie

Come reagiranno agricoltori ed allevatori quando si vedranno liquidare con pochi spiccioli l’esproprio dei loro terreni e con esso l’impossibilità di continuare le loro attività?

Come ci si può fidare?

Cosa buona e giusta sarebbe farsi raccontare dai colleghi e cittadini sardi, friulani o anche siciliani, dei veleni di Quirra, delle polveri di esplosioni anche all’uranio impoverito nei poligoni friulani che si depositano sul suolo e finiscono nelle acque…
Hanno idea di cosa sia successo a Capo Teulada, zona naturalistica protetta, devastata dalle esercitazioni militari in anni di bombardamenti? Trafitta da milioni di proiettili, missili e razzi, tanto da essere dichiarata non bonificabile e interdetta agli stessi militari. Sanno di tutti gli ordigni e i residuati inesplosi disseminati nell’area? Sanno che in quelle aree non hanno avuto nemmeno la dignità di stimare l’inquinamento prodotto, né sono stati indicati tempi e modi della bonifica necessaria. Secondo la Procura di Cagliari, al Poligono di Teulada dal 2009 al 2015 sono stati esplosi 11.785 missili anticarro, dotati di testata al Torio. Una sostanza radioattiva, il torio, più pericolosa dell’uranio impoverito.
Quirra nel tempo è divenuta una discarica radioattiva e la radioattività è praticamente per sempre. Da anni i sardi che abitano vicino al Poligono interforze di Quirra chiedono la verità sui numerosi casi di tumore e malformazioni che hanno colpito le persone e gli animali della zona. Terre espropriate e militarizzate dove la morte colpisce i pastori che pascolano le loro greggi vicino al Poligono, agnelli malformati con sei zampe; giovani malati di leucemia, una decina di bambini nati con malformazioni a Escalaplano un paesino di 2.500 abitanti.

I Poligoni sono frequentati da aziende francesi, inglesi, americane, ecc. che testano armi ed esplosivi; pagano, sparano e vanno via.

È forse questo il futuro che desiderano per i territori che amministrano? Non possiamo permetterlo, per il rispetto che dobbiamo alla nostra terra, per noi, per i nostri figli.

La Sicilia deve essere piuttosto liberata dalla pervasiva militarizzazione del suo territorio.
Ecco la lunghissima lista delle installazioni militari che infestano l’isola come puntualmente documentato dal movimento NO MUOS:

complessivamente quattro tipi di basi militari:
Basi e infrastrutture concesse in uso agli USA, in base agli accordi segreti del 29 giugno 1951 e del 20 ottobre 1954. In base a tali accordi, e solo in teoria, le installazioni sono poste sotto comando italiano e i comandi USA detengono il controllo militare su equipaggiamento e operazioni.
Basi NATO, in base agli accordi dell’Alleanza Atlantica.
Basi italiane “precettate” per l’assegnazione alla NATO, cioè messe a disposizione del blocco militare d’Oltre Oceano, in base agli accordi dell’Alleanza Atlantica.
Basi promiscue (USA, NATO e Italia), in base agli accordi segreti di cui sopra e in base agli accordi dell’Alleanza Atlantica.
Acireale (CT) – US Navy Air Station (residenza di militari USA) – Department Of the Navy – Housing Department – Via Barbagallo – Ctr. Pennisi – Santa Maria La Stella. Di recente la sede residenziale è stata chiusa.
Augusta (SR) – Porto-base utilizzato dalla Marina USA (VI Flotta) – Deposito di munizioni – Installazione concessa in uso agli Stati Uniti. Pontile per l’attracco di sommergibili nucleari, con missili Polaris. Probabili gallerie sottomarine per sommergibili con penetrazione nell’entroterra costiero.
Birgi (TP) – Aeroporto utilizzato da velivoli USAF con copertura NATO – Aerei Awacs – Base aerea per missioni dirette nel Kosovo e in Serbia. Installazione concessa in uso agli Stati Uniti. Dopo l’espulsione dalla Libia delle unità militari USA (e britanniche), l’aeroporto civile di Birgi fu trasformato con piste per i B-52.
Caltagirone (CT) – Stazione di telecomunicazioni USA-NATO.
Catania – Installazione concessa in uso agli Stati Uniti – Infrastruttura della NATO. Comando Operativo Aeronavale NATO e Base della Military Police USA. US Naval Air Facility Customs – Via Cardinale Dusmet, 131.
Cava Sorciaro (SR) – (Comune di Augusta) – Deposito di armamenti per le forze navali della NATO e della VI Flotta USA del Mediterraneo.
Centuripe (EN) – Stazione di telecomunicazioni USA- NATO.
Falconara Sicula (CL)(Comune di Butera) – Installazioni che mantengono il ponte radio fra le basi spagnole della VI Flotta USA e le unità in navigazione nel Mediterraneo.
Favignana (TP) – Centro di telecomunicazioni.
Isola delle Femmine (PA) – Deposito di munizioni USA-NATO.
Lampedusa isola – (AG) – (116 miglia da Porto Empedocle) – Base aerea di attacco USA per il Mediterraneo. Installazione per la navigazione Loran. Base della Guardia costiera USA; Centro d’ascolto e di comunicazioni NSA.
Lercara Friddi (PA) – Deposito di testate nucleari.
Marina di Marza (RG) – Stazione di telecomunicazioni USA- NATO, inserita nel sistema di Niscemi.
Marsala (TP) – Stazione controllo e comunicazione (difesa aerea) della NATO.
Marzameni (SR) – Base di avvistamento radar capace di intercettare bombardieri e missili in avvicinamento a 2500 chilometri.
Messina (ME) – Infrastruttura della NATO.
Monte Lauro (SR) – Stazione di telecomunicazioni USA-NATO.
Motta Sant’Anastasia (CT) – Stazione di telecomunicazioni USA-NATO. US Naval Air Station – Ctr. Fontanazza.
Niscemi (CL) – Base del NavComTelSta (stazione di comunicazione US-Navy), coordina le attività dell’esistente stazione di telecomunicazione navale del presidio ed è indispensabile per le comunicazioni interne alla marina USA.
Palombara (SR) – Centrale operativa di combattimento aeronavale dipendente dal Comanda Navale della NATO.
Palermo (PA) – Installazione concessa in uso agli Stati Uniti. Il personale militare americano è stato ridotto.
Pantelleria isola (TP) – (77 miglia da Trapani) – Base aerea e radar NATO, centro di telecomunicazioni dell’US Navy (Comando flotta USA).
Paternò (CT) – U.S. Naval Air Station – (residenza di militari USA) – Department Of The Navy Housing Department – Via Vittorio Emanuele, 424 – tel. 095-854854 (Fax).
Priolo Gargallo (SR) – (Comune di Priolo) – Strutture di supporto.
Punta Raisi (PA) (km 5 da Cinisi) – Aeroporto (base saltuaria) utilizzato dall’USAF.
Rafforosso (PA) – Deposito di testate nucleari.
Sigonella (CT) – Importante stazione aeronavale con appoggio a Catania; reparti operativi e di supporto USA, dotata di aerei antisommergibili. È la principale base terrestre dell’US Navy nel Mediterraneo centrale, utilizzata come supporto logistico della VI Flotta (circa 3.400 militari e civili americani). Oltre ad unità della US-Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’US-Air-Force: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, nonché alcuni gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l’una; caccia F-18. Fino al 2006 erano di stanza qui anche gli elicotteri navalizzati CH-53E Super Stallion, che però la difesa statunitense ha deciso di richiamare nella base di Norkfolk in Virginia.
Siracusa (SR) – Infrastruttura della NATO.
Trapani (TP) – Infrastruttura della NATO.
Vizzini (CT) – Deposito vari di munizioni dell’USAF.

No alla militarizzazione della Sicilia, Fuori l’Italia dalla guerra! [2]

[1] Il prossimo 31 luglio scadrà la concessione demaniale di cinque anni per l’utilizzo militare dell’area Drasy dove si sono svolte esercitazioni militari di tiro a terra ed a mare. Sull’isola insistono altri tre poligoni militari: “Santa Barbara” a Tripi e Novara di Sicilia (ME); “San Matteo” ad Erice (TR); “Masseria dei Cippi” Montelepre (Pa). Nel frattempo stanno espropriando altri cento ettari a vantaggio della base USA_NATO di Sigonella.
[2] Invitiamo a partecipare alla Campagna Fuori l’Italia dalla guerra (https://www.fuorilitaliadallaguerra.it/)

Aggiornamenti (una bellissima notizia)
L’hub dell’esercito sulle Madonie: rinuncia anche Sperlinga
“Prima il “vedremo che fare“. Poi il passo indietro. Con un secco “no”. Il comune di Sperlinga segue l’esempio di Gangi e Nicosia e, dopo l’ok del consiglio comunale, ha deciso di revocare la delibera di collaborazione tra il Ministero della Difesa e i comuni di Gangi, Sperlinga e Nicosia per la costituzione e realizzazione, nei territori dei tre comuni, di un hub logistico-addestrativo dell’Esercito Italiano. Quindi un nulla di fatto per ministero della Difesa ed esercito che adesso dovranno cercare una nuova area in cui realizzare il loro campo di addestramento. All’inizio di maggio, a Sperlinga era stato firmato un accordo per costituire un hub logistico addestrativo dell’esercito italiano. A firmarlo i primi cittadini di Gangi Giuseppe Ferrarello, Nicosia Luigi Bonelli e Sperlinga Giuseppe Cuccì. L’accordo prevedeva l’utilizzo di alcune porzioni del territorio madonita per l’addestramento dell’esercito per 30 anni. Subito si era mosso un fronte del “no” che aveva “costretto” i sindaci a convocare i consigli comunali e rimettere la decisione presa. Prima il apsso indietro di Nicosia, poi Gangi e oggi, anche Sperlinga. L’esercito, dunque, dovrà rinunciare all’hub di addestramento prima ancora di averlo effettivamente messo in funzione”.

Addendum del 18 giugno

ITALIA e NATO: LA GUERRA IN SARDEGNA DI CUI NESSUNO PARLA – Quirra e Teulada Servitù Militari – Prima parte
ITALIA e NATO: LA GUERRA IN SARDEGNA DI CUI NESSUNO PARLA – Quirra e Teulada Servitù Militari – Seconda parte

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