Emergenza si declina al plurale

Emergenza si declina al plurale

Settembre 24, 2021 2 Di Francesco Cappello

Emergenze utili a promuovere innovazioni tecnologiche, relativi investimenti e nuovi consumi nonché imporre controllo sociale a più livelli.

Le “emergenze”, alimentate, gonfiate ad arte dal sistema della propaganda, lasciate cronicizzare fingendo illusori interventi che peggiorano lo stato delle cose che vorrebbero curare, sono in realtà strumento di dominio e oggetto di falsa cura e falsa economia. Elenchiamone alcune tra quelle attualmente più in voga:

sanitaria
ambientale, climatica, idrica, alimentare, ecc.
demografica
attacchi informatici e cybersicurezza (vedi cyber polygon 2021)
militare: sicurezza, terrorismo, “emergenze democratiche”

Esse preparano il terreno rendendolo adatto a dirottare enormi investimenti, sino a generare vere e proprie bolle finanziarie in quei settori che promettono finte, quanto illusorie soluzioni basate su nuove tecnologie. Soluzioni che in realtà peggiorano i mali che promettono di curare; mali contingenti od opportunamente provocati e sapientemente alimentati come nel caso della pandemia Covid.

Nel caso dell’emergenza relativa all’approvigionamento energetico, per fare un altro esempio, può accadere che il prezzo della benzina salga superando determinate soglie così che indipendentemente dalle ragioni scatenanti gli incrementi di prezzo, l’occasione è buona per tornare a imporci energia da centrali atomiche, strettamente connesse al nucleare militare, costruite con denaro pubblico e gestite da grandi privati. Ovviamente si tratterà di tecnologie di nuova generazione assolutamente sicure… [vedi Conte Convoca Cingolani dopo l’apertura sul nucleare]. I vaccini della pandemia climatica sono le centrali nucleari civili legate a doppio filo al nucleare militare.

Lo scopo più recondito, perseguito più o meno consapevolmente appare quello di alimentare investimenti finanziari nei relativi settori, ed esorcizzare, allontanandolo nel tempo, il collasso della finanza speculativa che giunta ormai al suo capolinea, in crisi ormai sistemica, continua tuttavia a generare mostri pur di rimanere in piedi (vedi i miei: la depressione mondiale può far comodo e Strategie di sopravvivenza del sistema finanziario). La grande finanza è come un gigante dai piedi d’argilla in equilibrio continuamente instabile che parassita e domina il resto del mondo. Essa sopravvive grazie agli interventi sempre più massicci delle grandi banche centrali che fanno lievitare domanda e prezzo dei titoli finanziari (inflazione finanziaria) e allo sfruttamento di emergenze e crisi globali, utilizzate quali strumento di promozione di “tecnologie rivoluzionarie”. La forma politica cui si tenta di dar vita per affrontare efficacemente tali sfide è necessariamente sovranazionale: un governo mondiale come quello indirettamente auspicato da Mario Draghi che intervenendo recentemente al Global Covid-19, il Summit dell’Onu, sugli aiuti ai Paesi poveri, sottolinea che per «porre fine a questa pandemia e prevenire future emergenze sanitarie, la cooperazione globale è essenziale» argomentando che: «Uno dei punti deboli nella risposta globale alla pandemia è stato l’insufficiente coordinamento tra autorità sanitarie e finanziarie». (…) Come presidenza del G20 noi vogliamo istituire il “Global Health e Finance Board” che “potenzierà la cooperazione globale nella governance e nel finanziamento per la risposta e la prevenzione alle pandemie“. Il Board “supporterà la collaborazione tra il G20 e l’Oms, la Banca Mondiale ed altre organizzazioni internazionali. Noi accogliamo la proposta americana di un Fondo finanziario intermediario“.

L’ordoliberismo e la globalizzazione ci hanno portati infine ad un mercato sregolatore che si impone ormai allo Stato Costituzionale trasformandolo in stato minimo iperliberista il cui ruolo si limita a difesa, sicurezza e controllo sociale tramite forza militare e propaganda pervasiva 24h24 a reti unificate.

Stati asserviti, usati a proprio uso e consumo da privati, grandi a dismisura, che hanno monopolizzato, ed autonomizzato dalla politica, le grandi banche centrali e che gestiscono sinergicamente, a loro uso e consumo, la propaganda di massa e la forza militare.

È l’apoteosi, l’ultimo atto del lasciamo fare ai mercati che sta finendo di asservire gli Stati mentre trasforma in sudditi i loro cittadini. (Vedi il mio Dallo Stato Comunità della Costituzione allo Stato minimo liberista).
L’emergenzialismo in corso fa uso di un tecnoautoritarismo sostenuto dal mainstream che ha, tra gli altri, l’obiettivo della de-costituzionalizzazione del Paese che è in corso di attuazione, come ben noto, già da prima dell’era pandemica. La violazione della Costituzione e la sua disattivazione sono ad uno stato di avanzamento ormai assai avanzato.

I grandi fondi di investimento che controllano tra l’altro le grandi agenzie di stampa internazionale e le grandi corporations, comprese quelle del farmaco, hanno interesse a che lo stato emergenziale sia indefinitamente prolungato nel tempo. Per averne conferma si dia un’occhiata all’andamento di crescita del valore delle azioni di BlackRock.

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A ben vedere la cupola finanziaria internazionale usa le organizzazioni statali, piazzandovi i suoi uomini, al fine di meglio badare ai propri criminali affari… Realizzano un uso privato degli Stati a proprio vantaggio. BlackRock è l’analogo del modello mafioso nostrano su scala planetaria. Amministra un patrimonio di 8 mila miliardi, praticamente 5 volte il PIL italiano. A stendere tappeti d’oro a tale plutocrazia finanziaria, di segno totalmente speculativo, tanti finti democratici prezzolati, veri selvaggi neoliberisti d’accatto globale.
In questa contingenza si saluta con favore l’estinzione delle piccole imprese che non servono ai loro scopi, nel segno di quella distruzione creatrice evocata da Draghi, per accelerare l’affermarsi esclusivo del modello economico sociale e politico generato dal prevalere delle grandi Corporations.
Qui un altro esempio di occupazione di alte cariche esecutive da parte di rappresentanti degli interessi delle grandi multinazionali della telefonia mobile.

La crisi sanitaria agevola l’affermazione di sistemi digitali che portano ad un sempre più pervasivo controllo sociale, assai somigliante alla imposizione di una megamacchina sociale, un ordine da cui deve essere espulso ogni elemento di imprevedibilità e di creatività sociale.

Se le giovani generazioni non dovessero capire in tempo, se non sapessero difendersi adeguatamente, dal mondo in cui vivranno sarà stata espulsa la libertà, la creatività, la volontà, la possibilità di scelta individuale e pubblica e tutto ciò per cui vale la pena vivere.

In questi giorni riprendono i “Fridays for future”
I burattinai “invitano” gli studenti a scendere in piazza per lottare contro il cambiamento climatico. Letteralmente esortano studenti ed insegnanti ad inscenare una protesta per le strade della città.
Quali organizzazioni si sono infiltrate nella scuola pubblica a fare gli interessi delle grandi corporations?

Due anni fa quando questa storia cominciò avevo scritto:

Where’s the revolution? che qui ripropongo

Finché l’emergenza continua anche i poteri speciali che in suo nome ci si arroga non finiscono.

addendum
A proposito di emergenze militari vedi su Grandangolo, puntata 13, la Legge 107-40 che il Congresso USA approvava il 18 settembre 2001, una settimana dopo l’11 Settembre, la quale stabiliva: «Il Presidente è autorizzato a usare tutta la forza necessaria contro quelle nazioni, organizzazioni o persone che egli determina abbiano pianificato, autorizzato, commesso o aiutato gli attacchi terroristici avvenuti l’11 Settembre 2001».

integrazione dell’8 novembre

addendum del 9 novembre
L’Arte della guerra
Le nuove armi finanziarie dell’Occidente
di Manlio Dinucci
Nuove armi si stanno aggiungendo all’arsenale delle politiche economiche e finanziarie dell’Occidente. Per comprenderne la natura e portata, occorre partire da quelle sinora usate: le sanzioni – compresa quella più pesante, l’embargo – attuate soprattutto da Stati uniti e Unione europea contro interi Stati, società e persone. Fondamentale è comprendere il criterio con cui vengono decise: Usa e Ue decretano a loro insindacabile giudizio che uno Stato o altro soggetto ha commesso una violazione, stabiliscono la sanzione o l’embargo totale, e pretendono che gli Stati terzi lo rispettino, pena ritorsioni. Nel 1960 gli Stati uniti imposero l’embargo a Cuba che, liberatasi, aveva violato il loro «diritto» a usare l’isola come proprio possedimento: il nuovo governo nazionalizzò le proprietà delle banche e multinazionali Usa che controllavano l’economia cubana. Oggi, 61 anni dopo, l’embargo continua, mentre le compagnie Usa richiedono a Cuba rimborsi per miliardi di dollari. Nel 2011, in preparazione della guerra Usa-Nato contro la Libia, le banche statunitensi ed europee hanno sequestrato 150 miliardi di dollari di fondi sovrani investiti all’estero dallo Stato libico, di cui successivamente è sparita la maggior parte. Nella grande rapina si è distinta la Goldman Sachs, la più potente banca d’affari statunitense, di cui Mario Draghi è stato vicepresidente. Nel 2017, in seguito a nuove sanzioni Usa contro il Venezuela, sono stati «congelati» dagli Usa beni per 7 miliardi di dollari e sequestrate 31 tonnellate d’oro depositate dallo Stato venezuelano presso la Banca d’Inghilterra e la tedesca Deutsche Bank.Su questo sfondo si colloca la nuova, colossale operazione finanziaria lanciata dalla Goldman Sachs, la Deutsche Bank e le altre grandi banche statunitensi ed europee. Apparentemente speculare a quella delle sanzioni, essa prevede non restrizioni economiche o sequestro di fondi per punire i paesi giudicati colpevoli di violazioni, ma la concessione di finanziamenti a governi e altri soggetti virtuosi che si attengono all’«Indice ESG: Ambiente, Società, Governance». Scopo ufficiale dell’Indice ESG è stabilire le norme per evitare l’imminente catastrofe climatica annunciata dalla Conferenza di Glasgow, per difendere i diritti umani calpestati dai regimi totalitari, per assicurare il buon governo sul modello delle grandi democrazie occidentali. A fissare tali norme sono soprattutto il Dipartimento di stato Usa, il World Economic Forum, la Rockfeller Foundation, la Banca Mondiale, affiancati con ruolo subalterno da alcune organizzazioni Onu. La massima garanzia per i diritti umani è rappresentata dal Dipartimento di stato Usa, il cui embargo all’Iraq con l’avallo Onu provocò, nel 1990-2003, un milione e mezzo di morti tra cui mezzo milione di bambini.L’operazione finanziaria si concentra sul cambiamento climatico: la Conferenza Onu di Glasgow ha annunciato, il 3 novembre, che «la Finanza diventa verde e resiliente». Nasce la Glasgow Financial Alliance for Net Zero, cui hanno aderito da aprile 450 banche e multinazionali di 45 paesi, la quale si impegna a «investire nei prossimi tre decenni oltre 130 trilioni (130 mila miliardi) di dollari di capitale privato per trasformare l’economia fino a zero emissioni nel 2050». I capitali vengono raccolti attraverso l’emissione di Green Bond (obbligazioni verdi) e investimenti effettuati da fondi comuni e fondi pensione, in gran parte con i soldi di piccoli risparmiatori che rischiano di ritrovarsi in una ennesima bolla speculativa. Ormai non c’è banca o multinazionale che non si impegni a realizzare le zero emissioni entro il 2050 e ad aiutare in tal senso i «paesi poveri», dove oltre 2 miliardi di abitanti usano ancora la legna quale unico o principale combustibile. Solennemente impegnata per le zero emissioni è anche la compagnia petrolifera anglo-olandese Royal Dutch Shell che, dopo aver provocato un disastro ambientale e sanitario nel delta del Niger, si rifiuta di bonificare le terre inquinate. Così, in attesa delle zero emissioni, gli abitanti continuano a morire per l’acqua inquinata dagli idrocarburi della Shell. (il manifesto, 9 novembre 2021)

aggiornamento del 20 Gennaio
Global Energy Alliance for People and Planet (GEAPP)The Global Energy Alliance for People and Planet will accelerate and scale equitable energy transitions in low- and middle-income countries serving as an onramp to opportunity for 1 billion people, while averting carbon emissions, expanding energy access, and creating jobs in the process.
vedi anche
Nasce la Global energy alliance con Rockfeller, Ikea e Bezos. C’è anche l’Italia
Cop26, si muovono fondi & C
La Banca Mondiale, chiamata in causa da Draghi per unire pubblico e privati, investirà nel clima 125 mld entro il 2025
di Angela Zoppo

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